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      Ora, dopo molti ragionamenti, l'Orlando mandò una scrittura d'accordo, acciò che l'Ammiraglio la sottoscrivesse, scrivendogli ai 6 di novembre che ciò era tutto quello che con la sua gente aveva potuto concordare, e che se sua Signoria illustrissima pensava concedergliele, mandasse la concessione alla Concezione, perché nel Bonao non avevano più vettovaglie da manteneresi, e che avrebbero aspettata la risoluzione fino al lunedì seguente. La qual risposta e capitoli essendo stati veduti dall'Ammiraglio, e considerate le cose disoneste che essi ricercavano, non volle in modo alcuno concedergliele per non venire in disprezzo della giustizia e per non far cosa in disonor suo e dei suoi fratelli. Ma acciò che non avessero cagione di dolersi, né dicessero che egli procedeva in questo caso con severità, agli 11 di novembre fece pubblicare un salvacondotto, il quale dovesse star 30 giorni affisso sulle porte della fortezza, siccome anche stette: il tenore del quale era questo, che, per quanto, essendo egli in Castiglia, fossero occorse alcune differenze tra il prefetto e il giudice Orlando e altre persone che con lui s'erano fuggite, non ostante tutto ciò, tutti in generale, e ciascuno da sé potesse venir sicuramente a servire i Re Cattolici come se mai non fosse occorsa cosa alcuna; e che a qualunque volesse andare in Castiglia sarebbe dato passaggio e mandati perché gli fosse pagato il suo soldo, secondo che con gli altri si era costumato di fare, quando, nello spazio di 30 dì, venissero a comparir davanti all'Ammiraglio per godere di cotal sicurtà, protestando che, non comparendo nel detto termine, procederebbe contro loro per giustizia.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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