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      Infelice me peccatore, che dipendeva tutto dalla speranza del mondo».
      Ai 3 di febbraio dell'anno 1500 l'Ammiraglio deliberava di andarsene a San Domingo, con animo di mettersi in punto per tornare in Castiglia e render conto del tutto ai Re Cattolici.
     
      CAPITOLO LXXXV
     
      Come per false informazioni e finte querele di alcuni, i Re Cattolici mandarono un giudice, per sapere quel che passava.
     
      Mentre i sopraddetti rumori in questo modo passavano, molti dei sollevati, per lettere dalla Spagnola, e altri ch'erano tornati in Castiglia, non restavano di dar false informazioni ai Re Cattolici ed a quelli del lor Consiglio contro l'Ammiraglio e i suoi fratelli, dicendo ch'erano crudelissimi, e non atti a quel governo, sì per essere essi stranieri e oltramontani, come perché in altri tempi non si erano veduti in istato ove per esperienza avessero imparato il modo di governare gente di qualità, affermando che, se le Altezze loro non provvedevano di rimedio, sarebbe occorsa l'ultima distruzione di quei paesi, i quali, quando pure non fossero distrutti per la loro perversa amministrazione, il medesimo Ammiraglio si sarebbe sollevato, e avrebbe fatto lega con alcun principe il quale lo aiutasse, pretendendo egli che fosse suo il tutto per essere con la sua industria e fatica stato scoperto. Nel che per riuscir meglio, nascondeva le ricchezze della regione, né voleva che gl'Indiani servissero ai Cristiani, né si convertissero alla nostra fede perché con l'accarezzarli sperava di tenerli dal suo canto, per poter far tutto quello che fosse contro il servizio delle Altezze loro.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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