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      Ma la ragione e il disegno delle carte ciò chiaro dimostrano, perché vi si mette due volte una stessa cosa, e l'isola di una stessa forma e in una stessa distanza per avere, quando essi tornarono, portato quel paese dipinto com'egli è veramente: ma dicevano ch'esso giaceva più oltre di quello che l'Ammiraglio aveva scoperto. Di modo che due volte giace, situata nella carta, una medesima terra: il che, piacendo a Dio, mostrerà il tempo essere così, quando più si navigherà quella costa: perché non vi troveranno paese di quella forma più di una sola volta, come è detto.
      Ma tornando al nostro scoprimento, dico che, essendo giunti all'isola di Guanara, comandò l'Ammiraglio al prefetto D. Bartolomeo Colombo, suo fratello, che andasse indi terra con due barche, e vi trovarono gente simile a quella delle altre isole, benché non con la fronte sì larga. Videro ancor molti pini, e pezzi di terra, detta calcide, con la quale si fonde il rame, la quale alcuni marinai, giudicando che fosse oro, portarono lungo tempo di nascosto. Ed essendo il prefetto in quell'isola con desiderio di saperne i secreti, volle la sua buona sorte che vi capitasse allora una canoa tutta lunga come una galea, e larga 8 piedi, tutta di un legno solo, e simile di forma alle altre, la quale veniva carica di mercanzie dalle parti occidentali verso la Nuova Spagna. Questa nel mezzo al di dentro aveva un vôlto fatto di foglie di palma, non diverso da quelli che portano in Venezia le gondole [e dai Veneziani son detti felzi], il quale riparava sì coloro che v'erano sotto, che né pioggia né fortuna poteva bagnar cosa alcuna di quelle che v'aveva dentro.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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