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      E certo, se non era la costa di così buon sorgitore com'era, saremmo assai più tardati in passarla: ma, perché era netta, e per mezza lega da terra v'erano due braccia di fondo, ed entrando in mare per ogni lega cresceva l'acqua due braccia, noi avemmo molta comodità per dar fondo la notte, o quando il vento era molto poco: dimodoché ancorché con difficoltà, per causa del buon fondo, fu navigabile quel cammino. Poi, quando ai 14 di settembre giungemmo al detto capo, vedendo noi che la terra volgeva al mezzodì e che con quei venti levanti che quivi regnavano, e che erano a noi stati tanto contrari, potevamo continuare comodamente il nostro cammino, tutti in generale rendevamo a Dio grazie. Perciò e in memoria di ciò l'Ammiraglio chiamò quel capo di Grazie a Dio.
      Poco più oltre al quale passammo per alcune pericolose secche che uscivano al mare, per quanto poteva comprender la vista. E poiché non ne fu necessario di pigliare acqua e legna, il sabato ai 16 di settembre l'Ammiraglio mandò le barche ad un fiume, il quale pareva profondo e di buona entrata; ma non fu tale per l'uscita, perché, essendo ingagliarditi i venti di mare, e il mare essendo molto grosso, e rompendo contro la corrente della bocca, investì con tanta forza le barche che annegò l'una di quelle, e perì con tutta la gente che v'era. Donde l'Ammiraglio gli mise nome fiume della Disgrazia. Nel qual fiume, e nel suo contorno vi erano canne sì grosse come la coscia di un uomo: e la domenica ai 25 di settembre, seguendo verso il mezzodì, demmo fondo fra un'isoletta, chiamata Quirivi, e una popolazione di terraferma chiamata Cariai, che era della miglior gente, e paese, e sito che fin qui trovammo, sì perché era alta e di molti fiumi, e copiosa di alberi altissimi, come perché era folta e piena di molto erte macchie di alberi, così di palmeti, e mirabolani, come di molte altre specie.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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