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      Ora, tosto che sorgemmo in questo canale, le barche andarono ad una di quelle isolette, dove erano 20 canoe in terra, e la gente sulla riva, tutti nudi come uscirono del ventre alle madri, e avevan solo uno specchio d'oro al collo, e alcuni di essi portavano un'aquila di guanil. Costoro, senza mostrar paura, intercedendo i due Indiani di Cariai, diedero subito uno specchio per tre sonagli, che pesò 10 ducati, e dissero di quell'oro esservi copia grande, il quale si raccoglieva quivi nella terraferma molto presso di loro. E il dì seguente ai 7 d'ottobre le barche andarono in terraferma, ove, trovate 15 canoe piene di gente, perché non vollero commutar gli specchi coi nostri, ne furono presi due dei maggiori, acciò che l'Ammiraglio s'informasse di loro col mezzo dei due interpreti. Lo specchio che uno di questi portava, pesò 14 ducati, e l'aquila dell'altro ne pesò 22. I quali Indiani dicevano che fra terra una giornata o due si raccoglieva molto oro in alcuni luoghi che essi nominavano: e in quel canale prendevasi infinito pesce, e in terra molti animali di quelli che dicemmo essere in Canaria, e gran quantità delle cose che essi mangiano, cioè radici, grano, e frutta. Gli uomini qui vanno tinti di diversi colori, bianco, negro, e rosso, così nel volto come nel corpo. Vanno inoltre nudi, senonché coprono le parti inoneste con uno stretto panno di bambagia.
      Da questo canale di Cerabora noi passammo ad un altro, il quale confina con esso, chiamato Aburema; e in tutto è somigliante a quell'altro.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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