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      Ma senza far quivi alcuna dimora, il sabato ai 26 di novembre entrammo in un piccolo porto, al quale fu messo nome Retrete [cioè luogo raccolto], perché non vi potevano stare più di 5 o 6 navigli insieme; e l'entrata era per una bocca di 15 o 20 passi di larghezza, e da ambedue i lati vi erano sassi che avanzavano sopra l'acqua come punte di diamante, e il canale in mezzo era sì profondo che, accostandosi un poco ad una riva, potevamo saltare dal naviglio in terra: il che fu principal causa che i navigli non perissero, per la strettezza di quel porto: di che sarebbero stati in colpa coloro i quali, andati con le barche a scandagliarlo prima che vi entrassero essi navigli, riferirono il falso, per smontare in terra, desiderosi di far baratto, quando gl'Indiani avessero voluto, e vedendo che si sarebbero avvicinati alla riva i navigli. In questo porto stemmo 9 giorni con tempo turbato, nel principio dei quali gl'Indiani venivano molto domesticamente a riscattare le loro cosuccie, ma poi che videro i Cristiani nascosamente uscire dai navigli, si ritirarono alle loro case, perché i marinai, come gente dissoluta e avara, facevano loro mille oltraggi, onde furono cagione che gl'Indiani si alterassero in modo che si ruppe la pace con essi, e passarono alcune scaramuccie fra ambedue le parti. E, crescendo essi ogni dì in maggior numero, presero animo di accostarsi ai navigli, i quali, come abbiamo detto, stavano col bordo in terra, parendo loro di poter farci danno: il qual disegno loro [non] sarebbe riuscito falso, se l'Ammiraglio non avesse avuto sempre riguardo ad acquetarli con pazienza e con cortesia.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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