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      Usano parimenti di pescar sardelle, quasi come abbiamo detto delle altre pescagioni: e questo pesce fugge in alcuni tempi dai pesci grossi con tanta velocità e paura, che salta fuor dell'acqua nella spiaggia secca per due e tre passi, ed essi non hanno altra fatica che di coglierle come gli altri. Queste sardelle ancora le pigliano in un'altra maniera, facendo nelle canoe dalla proda alla poppa nel mezzo un'altezza di tre braccia di foglie di palma, e andando poi per il fiume, fanno rumore e battono coi remi nel bordo per cui le sardelle, per salvarsi dall'altro pesce, saltano nella canoa, e dànno in quell'altezza, e cadono dentro, ed essi così ne pigliano quante vogliono. I surri e le lacchie, e anche le alici vi vengono altresì ai tempi, e anche altre sorti di pesci: ed è cosa maravigliosa il vedere quel che a tempo del passaggio è per quei fiumi, di cui prendono gran quantità, e arrostito lo conservano molto tempo.
      Hanno medesimamente per loro nutrimento molto maiz, che è un grano, il quale nasce, come il miglio, in una spica e pannocchia, di cui fanno vino rosso, e bianco, come si fa la cervosa in Inghilterra: e vi mescolano delle loro specie, come più piace a loro, e riesce di grato sapore, simile al brusco, o raspato. Fanno appresso un altro vino d'alberi, i quali paiono palme; e io credo che siano di quella specie, senonché sono lisci, come gli alberi, e copiosi di spini nel tronco, lunghi come quelli del porco spinoso. Della midolla di queste palme, che sono come palmeti, grattandola e spremendola, cavano il succo, di cui fanno il vino bollendolo con acqua e con le loro spezie, e l'hanno per molto buono e assai prezioso.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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