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      E così, volendo porre ad effetto subito il pigliar dell'acqua, per andar tosto a dare avviso all'Ammiraglio di quel che passava, deliberò di andar per il fiume in su a prenderla ove la dolce non si mescolava con l'amara, quantunque alcuni gli protestassero che non v'andasse, per il gran pericolo degl'Indiani e delle loro canoe. A che egli rispose, non temer quel pericolo, poiché per ciò era smontato ed era stato mandato dall'Ammiraglio. E così seguì il suo cammino in su per il fiume, il quale è molto profondo in dentro, e dall'una e dall'altra parte è molto chiuso e pieno d'alberi che arrivano fino all'acqua, e così folti che appena vi può alcuno smontare in terra, eccetto in alcuni luoghi dove terminano le strade dei pescatori, e ove essi nascondono le loro canoe. Ora, tosto che gl'Indiani lo videro quasi una lega lontano dalla popolazione all'insù del fiume, uscirono dall'una parte e dall'altra dal più folto della riviera con quelle loro barchette, o canoe, e con molte strida, suonando corni, lo assalirono d'ogni lato molto arditamente, e con gran loro vantaggio, perché essendo quelle loro canoe leggerissime, e bastando uno solo per governarle e guidarle ove vogliono, specialmente quelle che sono piccole e di pescatori, venivano 3 o 4 in ciascuna di esse, un dei quali vogava e gli altri vibravano le loro lancie e dardi a quelli della barca: e chiamo io dardi e lancie quelle loro aste, avendo rispetto alla grandezza loro come che ferri non abbiano, se non di spini o di denti di pesce.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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