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      Restò molto discussa questa origine, ma Plüger emise la sua teoria che par risolva la questione in modo se non indiscutibile, al certo molto esatta: crede che il glicogene nasca dal sintetizzarsi nel fegato degli idrati e degli albuminoidi e dal loro successivo sdoppiamento.
      Il Puvy crede che la glicogenesi sia un fenomeno post-mortale dovuto a fermenti che divengono liberi colla morte dell'individuo.
      Da altri è stato creduto che il glicogene s'originasse nel fegato dal glucosio del sangue che lo attraversa, fondandosi sul fatto che l'inanizione fa sparire il glicogeno dal fegato, pur sapendo che il sangue delle vene sovraepatiche è più ricco in glicogene del sangue della vena porta.
      È polvere bianca, insapore, inodore, solubile nell'acqua a caldo, formando una soluzione opalescente. Trattando questa coll'iodo ne vien colorata in rosso vivissimo.
      L'azione degli acidi fa trasformare il glicogeno in glucosio del pari lo trasforma in glucosio il sangue che attraversa il fegato: però si noti che nel sangue circolante v'ha glucosio e non glicogene.
      Per preparare il glicogeno si immerge il fegato d'un'animale morto da poco tempo nell'acqua a 100°C per impedire l'azion dei fermenti e si riduce in poltiglia.
      Da questa si toglie l'albumina col coagularla e trattenerla su filtro: dal filtrato si precipita il glucosio mediante alcool.
      Il glicogeno è elemento termogeno per eccellenza: nei muscoli esso è sorgente di forza attiva epperò nei muscoli in lavoro la sua quantità diminuisce notevolmente.


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Compendio di chimica fisiologica
di Alfredo Cominelli
Editore Domenico Cesareo
1897 pagine 80

   





Plüger Puvy