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      Immediatamente egli saltò giù di sella, e prese fra le braccia la fanciulla che si sveniva. Quel viso pallido e sorridente sotto i capelli disciolti, il calore di quel corpo agile e palpitante, la commozione del pericolo, accesero i sensi di Paolo, come la scintilla dà fuoco a una batteria già carica. Fremendo, egli cinse delle due braccia la vita dell'amazzone, e le avvolse di baci umidi e caldi tutta la bocca. A quella carezza inaspettata, Margherita, ebbra di desiderio e ancora vibrante di tenerezza riconoscente per colui che le aveva salvato la vita, si avviticchiò con tutto il corpo al corpo di lui, rantolando come una giovane belva in amore. Egli si guardò attorno: la grande campagna era silenziosa e deserta fino dove giungeva, attraverso il gruppo di alberi che li proteggeva della loro ombra, lo sguardo; solo i due cavalli pascolavano a pochi passi di distanza, senza curarsi dei due giovani: egli la prese, la trascinò dove le fronde più spesse formavano quasi una siepe di verzura; e lì, sotto il cielo che fiammeggiava turchino, sotto l'occhio vibrante del sole, innanzi alla campagna immobile e sonnolenta, la fanciulla gli si abbandonò tutta, con tutta l'anima, quasi in un sogno luminoso e voluttuoso.
     
     
     
     
     
     
      IV
     
      Durante l'ultima estate e i primi mesi dell'autunno, Leona rimase quasi sempre sola, con Nazareno, nella casa di via San Sebastianello. Paolo era sempre in viaggio: ora andava a Montecarlo a giocare; ora si recava a Karlsbad dove i von Moos erano a prendere i bagni; ora accettava l'invito di qualche amico di andarlo a trovare in campagna.


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L'innamorata
di Contessa Lara
Giannotta Catania
1901 pagine 167

   





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