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      Ma siccome poi gli inglesi abbandonarono l'Elba, allora anch' egli nell'aprile del 1797, consentì a ritirar le sue truppe da Livorno.
      Ferdinando, vedendo che passavano gli anni e le guerre non finivano, pensò, non foss'altro per mostrare che lui pure poteva avere una specie d'esercito da far fronte a ogni evento, di chiamare "i suoi buoni toscani alle bandiere, aumentando i corpi dei cacciatori volontari," e gastigando severamente gli agitatori, che da vario tempo eran venuti alla spicciolata in Firenze a far propaganda per la repubblica francese.
      Ma questo armare per mettersi in guardia e scacciare i fautori dei francesi, non gli attirò le costoro simpatie, tanto più che Napoleone aveva la fissazione d'impadronirsi della Toscana.
      I disegni di Napoleone non potevano esser maggiormente favoriti; poiché all'improvviso sbarcarono a Livorno 6000 napoletani per prendere i francesi alle spalle. Onde sdegnato fortemente il Direttorio col Granduca, e presa a pretesto tale occupazione, inviò in Toscana nel 1799 una divisione per occuparla.
      La rottura poi definitiva della pace con la Germania che travolse seco anche la Toscana, essendo il Granduca sospetto alla Francia per esser fratello dell'Imperatore, determinò il governo francese di invaderla addirittura, inviando a tale uopo il generale Gualtier con un forte esercito.
      Ferdinando III badava a protestare simpatia alla Francia; ma quegli armeggioni di Parigi, s'eran subito accorti che tra sovrano e ministri facevano a chi aveva più paura dei francesi, e che la loro amicizia non era sincera.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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