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      Perciò, tenendo fermo l'invio delle truppe, finsero di crederci, e d'esser commossi e riconoscenti alle proteste di Ferdinando III. Intanto questi, per evitare mali maggiori, intimò risolutamente al generale Diego Naselli che con i soldati napoletani occupava Livorno, di sgombrare immediatamente quella città, premendogli meno d'attirarsi le ire del suocero che quelle del Direttorio. Il generale Naselli vista la mala parata, temendo anch' egli una guerra coi francesi, fece allestire bastimenti; e figurando d'andar via per non creare ulteriori imbarazzi al genero del suo re, chiedendo scusa della troppo lunga visita fatta a Livorno, fu lesto a tornarsene co' suoi donde era venuto, imbarcandosi a' primi di gennaio del 1799
      Come un fulmine a ciel sereno però giunse in Firenze il 24 marzo 1799 un proclama "ai popoli della Toscana" emanato da Mantova del generale Scherer capo dell'armata d'Italia il 1° germinale (22 marzo) col quale egli deplorando che il Granduca non avesse prese le misure opportune per tempo onde liberare la Toscana dalla invasione dei nemici di essa, la Repubblica aveva stabilito di farla invadere dagli amici! Il proclama chiudeva con queste parole: "Popolo della Toscana! conservati pacifico, riposa con fiducia sulle disposizioni che saranno prese per farti godere della tranquillità e dei benefizi di un governo giusto."
      Da Bologna il giorno successivo venne un altro proclama dei generale Gaultier, destinato ad occupar la Toscana, il quale assicurava i cittadini che le truppe che egli conduceva non venivano altro che per preservar la loro cara patria "da tutti i mali che le si volevano attirare.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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