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      Quella brava gente rimase così entusiasmata, così commossa e sbalordita da tali dichiarazioni, che non trovava più nemmen la porta per andar via. Prima però che i deputati tornassero a Firenze, la Toscana pulitamente e bene era stata annessa alla Francia. Con ordine del 18 marzo 1808, Napoleone ne dichiarò cessato il Consiglio di Stato e venne divisa in tre prefetture con funzionari venuti da Parigi. Questo per far vedere che Napoleone manteneva la promessa di costituire il gran regno italico. Di più, nello stesso anno fece fare la prima coscrizione levando di Toscana diecimila reclute, che servirono in gran parte a sostituire i vuoti nell'esercito francese e a formare il 13° reggimento di fanteria e il 28° di cavalleria. La desolazione delle famiglie, la costernazione di tutti fu grandissima. Non c'era da rifiatare. Quei ragazzi, a diciotto anni, furon presi, vestiti, o meglio, insaccati nelle ampie uniformi, e in quei calzoncioni dove ci si perdevano, furono mandati a raggiunger qua e là l'esercito francese.
      La sola soddisfazione, e non fu lieve, che ebbe la Toscana, fu quella di sapere, per bocca degli stessi scrittori francesi, il che è tutto dire, che le reclute toscane, convertite in soldati, sui campi di battaglia si portarono da valorosi sempre, destando l'ammirazione delle vecchie truppe agguerrite, al fianco delle quali marciarono in terre straniere, e per interessi non propri, vi lasciarono, pur troppo, anche la vita.
      Napoleone medesimo decorò di propria mano sul campo molti toscani in ricompensa del loro valore, sul quale fece sempre grande assegnamento.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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