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      Per cercare di fare economia in tutto, il Magistrato civico si sarebbe attaccato ai rasoi: lo provi il fatto, che per l'illuminazione comprava due o tre barili d'olio per volta; e di più, per non spender tanto nella rena che si spargeva nelle vie, per tutto il corso delle carrozze e dei barberi in occasione di feste fu deciso che dopo la festa fosse ammassata dagli spazzini "e depositata in una buca da farsi nell'area del Prato per quivi conservarla."
      Di fronte a tanta miseria, capitò come un disastro più grande il ritorno dei francesi; i quali per non perder tempo imposero con decreto del 19 ottobre 1800 emanato dal general Dupont, comandante in Toscana, alla città di Firenze una contribuzione di due milioni e mezzo di franchi. Ma il magistrato, "persuaso dell'impossibilità di poter collettare dagli abitanti della città, estensivamente anche ad ogni ceto, la detta somma, incaricarono il nuovo gonfaloniere marchese Francesco Catellini da Castiglione, ed altri sette rispettabili soggetti "di presentarsi in corpo in forma di Deputazione pubblica" al luogotenente generale Dupont e fargli presente "con l'esposizione di tutti i fatti antecedenti, la povertà del paese, le luttuose circostanze in cui si ritrovava da molto tempo la decadenza del commercio, la scarsità delle raccolte, e per conseguenza l'impossibilità assoluta di supplire alla detta richiesta, pregandolo instantemente a volerla moderare più equitativamente."
      E il gonfaloniere coi "sette soggetti" si presentò al generale Dupont, il quale prese tempo a rispondere.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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