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      Dopo il ballo, fu servita la tavola nella retrostanza del palco di corte, e vi furono invitati i personaggi della sera precedente.
      La mattina del 18 novembre furon fatte le presentazioni dei ciambellani, degli ufficiali delle guardie del corpo e degli anziani; quindi la sera alle 6, tutta la reale famiglia in tre carrozze a pariglia, accompagnata dalle cariche di corte, le dame, i ciambellani di servizio, si recarono alla festa data "dalla Comune di Firenze" sotto gli uffizi "per il basso popolo;" ed all'altra per "la nobiltà e cittadinanza" nelle stanze del Buon umore, annesse all'Accademia delle Belle Arti.
      La festa popolare sotto gli Uffizi ebbe principio con l'inalzamento d'un globo aereostatico, e fuochi d'artifizio, che furono "secondati da altri graziosi scherzi di simile genere eseguiti sulla Piazza della Signoria." Tutto il porticato del Vasari era illuminato "con fiaccole all'inglese" e l'architettura del cornicione "faceva vaga pompa con ricercata illuminazione a piccole padelle."
      In quattro sale interne degli Uffizi, riccamente parate, venivano ammesse a ballare le persone decentemente vestite ed in maschera. Nel mezzo del piazzale erano state collocate due orchestre, che alternativamente facevan ballare il pubblico fatto contento "rallegrandosi col ballo e con i lieti Viva che facevano eco alla riconoscenza" verso il munificente sovrano che in quella lieta circostanza aveva ordinate grandi distribuzioni di pane, "collazioni di doti, assegnazioni di letti, carne agli infermi, e una larga restituzione di pegni.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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