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      La profusione d'ogni genere di rinfreschi, in acque, gelati, e di biscotterie, fece conoscere, dice l'esuberante diarista, che la direzione di quella festa
      meglio non poteva essere appoggiata che al benemerito capo della città di Firenze, gonfaloniere marchese Tommaso Corsi."
      Quattro sale erano state destinate per gli invitati: quella grande riservata ai sovrani, divenne angusta "per l'affollata turba che anelava di vedere d'appresso la nuova adorata sovrana."
      Quella festa che comincị la sera alle otto e mezzo, fini alle tre dopo mezzanotte, per quanto la corte si fosse ritirata alle undici.
      L'adorata sposa, la sera dopo anḍ con tutta la famiglia regnante al teatro del Cocomero vagamente illuminato, dove fu ricevuta da uno strepitoso applauso. Ed anche al Cocomero dopo il ballo, la corte ceṇ e poi se ne torṇ a' Pitti.
      Quei giorni passavano in ricevimenti e presentazioni la mattina, e feste la sera. Coś il giorno 20 furon presentati alla sposa tutti gli ufficiali delle truppe toscane, le dame di corte residenti in Firenze, e via di seguito. Nella sera, anḍ con lo sposo, il Granduca e le Arciduchesse, alla festa fatta in suo onore al Casino de' Nobili al ponte a Santa Trinita; e la sera del 23 novembre fu data a Palazzo Pitti una gran festa da ballo alla quale intervennero centocinque dame e trecentosessantasei cavalieri, e non fece vuoto la mancanza dei cavalieri e delle dame inglesi che non presero parte alla festa atteso il loro lutto gravissimo per la morte della giovine principessa di Galles.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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