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      Prima che i sovrani lasciassero il terrazzino, e si recassero alla Pergola allo spettacolo di gala, dalla cima della montagna scaturirono una copiosa quantità di fuochi artificiali, alla fine dei quali comparve "l'augusto nome di Francesco I in mezzo a vago trasparente."
      E così finì quella festa stata inaugurata la mattina a mezzogiorno e mezzo con un atto di beneficenza, cioè con l'estrazione di centocinquanta doti a benefizio di "povere zittelle." L'estrazione fu fatta dalla tribuna eretta sotto l'arco principale della loggia degli Uffizi.
      Partito da Firenze, l' Imperatore, sempre figurando di farlo per diporto, si recò a Roma, poi a Napoli.
      Quella festa lasciò il ricordo d'una discreta spesa. Nell'adunanza del 10 settembre 1819 il Gonfaloniere partecipò al Magistrato una lettera del soprassindaco, in data 3 settembre, con la quale egli avvisa il Magistrato che essendo stato reso conto a S. A. delle spese occorse per le feste date in onore di S. M. l' Imperatore ascendenti a L. 121,798 al netto delle robe "in essere, o per restare a benefizio della Comunità o per vendersi per la somma di L. 10,193," S. A. il Granduca si era degnato dichiarare che una tale spesa posasse per metà a carico del Comune da corrispondersi alla cassa della I. e R. Depositeria a ragione di diecimila lire all'anno, cominciando dall'anno 1820.
      I Signori adunati "commessero al signor Gonfaloniere di umiliare a S. A. I. e R. i dovuti ringraziamenti per la clemenza avuta di addossare all' I. e R. Depositeria la metà di dette spese.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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