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      Il Rospigliosi seccato di questo nuovo inciampo, per le solite bizzose vanità e ripicchi, incaricò il segretario di etichetta di portarsi dall'Arcivescovo, pregandolo a sbrigar lui tale faccenda, intendendo però che dovesse rimaner fermo che i canonici a ricevere i Sovrani non dovessero esser più di quattro.
      L'Arcivescovo, che conosceva i suoi polli, non volle prendere nessuna risoluzione. Comunicò ai reclamanti la risposta del maggiordomo maggiore, perché se la sbrigassero fra di loro, ché lui non dava nessun voto.
      I canonici si riunirono daccapo; ma vedendo che non potevano spuntarla per un verso, vollero spuntarla per un altro. Decisero perciò che stava bene che le sole quattro dignità ecclesiastiche avrebbero ricevuto i Sovrani; con questo però: che nessun altro doveva precederli, come negli altri servizi di chiesa: per conseguenza tutto il corpo diplomatico, le magistrature e la Corte nobile, dovessero restar fermi nell'interno del coro.
      E così anche questa difficoltà fu appianata. Ma neanche a farlo apposta, ne sorse un'altra, di poca entità è vero, ma pure ci fu. A questa però venne rimediato con una finzione diplomatica.
      Il conte Einsiedel che s'era rassegnato per forza, ma con la bocca amara a non far da testimone, si credeva una specie d'autorità, tanto più che per la cerimonia in chiesa gli venne assegnato il posto tra i ministri esteri. Perciò fece domanda che "le persone di suo servizio potessero assistere al matrimonio fra le persone addette alle due Corti." La domanda parve eccessiva, tanto più che lo stesso Einsiedel era stato così rigoroso, in fatto d'etichetta, da fare assegnare al consigliere Kindermann, contro il parere del marchese Piatti e del Rospigliosi, il posto fra i segretari di Legazione, anziché fra quelli dei ministri esteri, adducendo che il Kindermann era "un semplice incaricato per l'unico atto della renunzia da farsi dalla sposa sulle ragioni del trono di Sassonia.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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