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      Alle dieci precise fu sciolto il circolo; e fu servita
      la tavola di famiglia," terminata la quale, tutti si ritirarono nelle loro stanze. E anche ai reali sposi parve che fosse l'ora!
      Durante il circolo furono incendiate "diverse macchine di fuochi di letizia alla Torre di Palazzo Vecchio con una vaga illuminazione di fuoco artificiale, con iscrizione analoga alla fausta circostanza del seguìto sposalizio."
      Stupendo fu l'effetto della illuminazione della cupola "con raddoppiate faci" e del campanile, sul quale con pessimo gusto, fu inalzata una cuspide artificiale di lumi, che faceva confronto alla cupola.
      La mattina dopo, alle dieci, il Granduca "seguendo i sentimenti di sua religiosa morale" scese in cappella di Corte privatamente in compagnia della reale sposa, per ascoltare la messa che fu celebrata da suo confessore canonico Brunacci, il quale diede agli sposi "le nuziali benedizioni" che non avevano avute il giorno innanzi non essendovi stata la messa.
      Alle due pomeridiane nella sala delle Nicchie vi fu gran pranzo per settantacinque invitati, durante il quale "una copiosa banda di istrumenti musicali dei reggimenti tedeschi, eseguirono diverse sonate, con molta eleganza e soddisfazione degli ascoltanti."
      I componenti di quella banda, furon poi "trattati di tavola a parte" e venne loro regalata una somma di denaro dalla cassa della Corte, la qual somma fu certamente gradita non meno del pranzo.
      Alle sei pomeridiane tanto i sovrani che tutti i principi, col treno di dieci mute di gala e una brigata di guardie nobili si recarono al corso e quindi alla "gran loggia artificiale" costruita in Piazza Santa Maria Novella, per godere dello spettacolo della corsa dei cocchi.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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