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      Non si può dire quanto giungesse gradita alla Corte la notizia di quella visita.
      I due principi sassoni arrivarono in Firenze la notte del 20 dicembre 1821, ma essendo la Corte a Pisa, presero alloggio "all'albergo detto di Schneiderff, conservando un perfetto incognito."
      Dopo un giorno di riposo, il principe Clemente e il principe Giovanni partirono per Pisa, dove furono accolti con la più gran sincerità d'affetto; ma la felicità deve far sempre paura!
      La mattina del 1° gennaio il principe Clemente "diede segno di qualche incomodo di sua salute;" nonostante udì la messa nella chiesa di San Niccola, e poi si mise a passeggiare in Lung'Arno fino all'ora di pranzo. Non andò però a tavola perché fu costretto ad andare a letto, sebbene la sua non fosse "creduta malattia di conseguenza," tanto è vero che non fu nemmeno rimandato il ballo, che ebbe luogo la sera stessa, con gran ricevimento nel palazzo del Granduca.
      Ma nonostante la fiducia dei medici, le cose non andavano bene. La mattina del 2 il malato peggiorò a segno, che furono subito "soprachiamati" i professori, archiatro Torrigiani e Vaccà, unicamente al medico curante del principe dottor Günz. Dopo il consulto fu levato sangue all'infermo parecchie volte, gli vennero attaccati vescicanti, e fatti senapismi essendo del tutto "in pieno delirio senza cognizione." Vennero rinnovate nel dì 3 le emissioni di sangue "con coppe a taglio, vescicante alla nuca e mignatte dietro alle orecchie." Il risultato di tutti questi strazi inflitti al povero principe in meno di quarantott'ore, fu quale c'era da aspettarsi.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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