Pagina (361/714)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il contratto nuziale fu privatamente stipulato a Napoli il 21 di maggio; e due giorni dopo, il principe Corsini con grande cerimoniale si recò alla reggia per fare la chiesta formale della mano della principessa a nome del Granduca di Toscana.
      L'idea di garantirsi prima con la stipulazione del contratto, e far dopo la chiesta della mano, è piuttosto curiosa e anche un tantino napoletana.
      1 due giorni che trascorsero fra la scritta matrimoniale e la cerimonia della domanda "formale" furono impiegati a preparare di comune accordo i discorsi, che tanto da una parte che dall'altra sarebbero stati pronunziati in quella occasione. Stabilita così la parte più importante di quella specie di commedia officiale, la mattina del 23 maggio Don Tommaso Corsini si recò solennemente al palazzo reale, ove fu ricevuto come un sovrano. Giunto quindi alla presenza del re Francesco I, gli rivolse il combinato discorso dicendogli che il Granduca di Toscana, suo Signore, lo aveva con "sommo onore" inviato presso S. M. onde chiederle la mano della sua augusta sorella. Fra i meriti che furon messi innanzi, vi fu quello che Leopoldo II nasceva dalla granduchessa Maria Luisa zia del re stesso; e che perciò, egli rammentando le virtù dell'augusta madre sua, le quali erano state sempre una prerogativa delle principesse napoletane, desiderando di vederle "risplender di nuovo al suo lato" aveva prescelta donna Maria Antonia. La quale, "congiungendo al sangue illustre la venustà delle forme, le grazie del sesso e dell'età, era quella che a lui ed allo Stato avrebbe potuto dare una costante felicità."


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





Napoli Corsini Granduca Toscana Don Tommaso Corsini Francesco I Granduca Toscana Leopoldo II Maria Luisa Maria Antonia Stato