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      Fra le frodi celebri vi fu quella di un tale che a mezzanotte giunto in carrozza alla Porta alla Croce bussò perché fosse aperto per passare in città. Lo stradiere vedendo le tendine calate ammiccò il vetturino strizzando l'occhio con malizia, mentre spinto dalla curiosità e anche per fare un po' di dispetto, aprì lo sportello. Vedendo che il signore imbarazzato figurava di ricomporsi, lo straniere sbirciando la signora con la cuffia fitta fitta tirata giù per non essere vista, richiudendo lo sportello rumorosamente diceva al cocchiere, dopo che aveva pagato il pedaggio di una crazia per ruota: - Lei vada! può andare. -
      La signora velata non era altro che un maiale vestito da donna! Ma quando un'altra volta quel tale, che l'aveva presa a veglia, tentò il colpo nientemeno che con tre di quelle signore, fu scoperto. Venuto in sospetto lo stradiere dopo che aveva fatto passar la carrozza, la rincorse fino a Sant'Ambrogio; e fattala tornare indietro si trovò che le tre dame erano.... quello che erano.
      L'affare dei frodi era per taluni anche un divertimento, e talvolta diede luogo anche a delle scommesse.
      Un giorno, ed anche questa è storica, un prete venendo di fuori d'una porta, con una valigia in mano, si soffermò misteriosamente dallo stradiere; e tiratolo in disparte gli confidò come se fosse stato un fratello, che alcuni amici,
      presso i quali andava a passar qualche giorno in campagna, gli avevano promesso nella settimana un prosciutto.
      Ma egli, povero prete, non potendo spendere nella gabella, lo pregava quando l'avesse avuto, a lasciarlo passare senza guardarlo, promettendogli di raccomandarlo a Gesù.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





Porta Croce Sant'Ambrogio Gesù