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      E a tempo dei Medici il Sovrano, anche in materia carceraria, era e voleva essere informato di tutto. Basti dire che una volta, sotto Cosimo I, Fu arrestato un ragazzo di dodici anni, di Pistoia, per avere oltraggiata e ammazzata una bambina di nove anni. Quando il Granduca ebbe la relazione dei Signori Otto, che rimettevano a lui la designazione della pena che intendeva di infliggere al precoce assassino, Sua Altezza trattandosi d'un ragazzo che aveva commesso un delitto di quel genere, perché non vi ricadesse, sotto il rapporto degli Otto scrisse soltanto si castri e firmò "Cosimo."
      La parte meno triste delle Stinche era dal lato di San Simone in Via dei Lavatoi, così chiamata per il lavatoio lungo quanto era la strada, e largo diciotto braccia, diviso in due file di trogoli. Esso fu costruito presumibilmente nella prima metà del secolo XIV dall'Arte della Lana, affinché i tintori "vi potessero lavare le pannine specialmente nel tempo d'inverno, quando le acque del fiume Arno sono così crude, e spesso, torbide per la piena."
      Quelle pannine, purgate e lavate, venivano poi portate a tendere, perché si asciugassero, ai tiratoi di Piazza delle Travi e agli altri della città. A questo servizio eran destinati i ragazzi dei tintori, che in antico si chiamavan cavallini, dal loro modo di portar quelle stoffe ammontate sulla groppa d'un disgraziato cavallo, che avrà avuto cent'anni per gamba. I ragazzi, senza riguardo a quelle vecchie carcasse, montavan sopra alle stoffe; e stando ritti, li guidavano di lassù, facendoli correre come se fossero stati puledri.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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