Pagina (567/714)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Lungo tutto lo stradale, le facciate delle botteghe venivan parate di stoffa rossa e gialla, e per terra ognuno di fronte alla casa o alla bottega, spargeva la fiorita di ginestre, di ciocche di bossolo, di foglie di lauro, d'alloro e di rose sparpagliate, che i contadini venivano apposta a vendere a Firenze col sacco sulle spalle.
      Per quelle strade era un continuo vocio di venditori ambulanti di certe paste chiamate trombini e ciambelloni, di semenza, di biscottini e di cartocci d'anacini, che i babbi compravano ai ragazzi, se no non davan pace. Qua e lą banchi di acquacedratai offrivan da bere per un "quattrino" l'acqua diacciata con lo schizzo, ossia col fumetto.
      La processione, alla quale prendevan parte tutte le parrocchie della cittą, le compagnie e confraternita coi fratelli incappati, e tutte le fraterie, usciva di chiesa la mattina dopo le otto ed entrava in San Giovanni, uscendo dalla porta difaccia al Bigallo. Quindi sfilando in Piazza del Duomo e dal Sasso di Dante, entrava in Via del Proconsolo; e per la Piazza San Firenze, Via dei Leoni e Via della Ninna - dove "le Reali Sovrane stavano a vederla alla solita terrazza del quartiere di Papa Leone X in Palazzo Vecchio recandovisi dal corridoio delle Gallerie" - la processione sboccava in Piazza del Granduca rasentando la Loggia dell'Orcagna, che si chiamava ancora Loggia de'Lanzi, tutta parata nell'interno, d'arazzi antichi bellissimi.
      La guardia usciva fuori mettendosi a ginocchio a terra, col fucile a sinistra e la mano destra al casco in segno di saluto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





Firenze San Giovanni Bigallo Piazza Duomo Sasso Dante Proconsolo Piazza San Firenze Leoni Ninna Reali Sovrane Papa Leone X Palazzo Vecchio Gallerie Piazza Granduca Loggia Orcagna Loggia Lanzi