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      Via! c'è i dragoni!"
      La truppa si schierava tutta sulla Piazza di Santa Maria Novella e la processione entrava in chiesa, ove veniva esposto il Sacramento. Dentro Santa Maria Novella facevano il cosiddetto servizio di chiesa gli Anziani, in giubba, lucerna e pantaloni bianchi. Dopo la esposizione entrava la messa; la quale, quando era a metà, la fanteria faceva i tre spari di rito; ed il popolo al solito ci si divertiva immensamente, aspettando con ansietà il comando del maggiore per sentire se i fucili venivano scaricati tutti insieme con un colpo netto e secco, come se fosse un fucile solo, oppure se c'erano strascichi, incertezze e intervalli come un fuoco di fila, ciò che avveniva molto spesso. Ma allora tutti rimanevano in silenzio, quasi mortificati d'aver dimostrato con qualche parola e con lo scuoter del capo la disillusione provata, perché vedevano con che rigore, con che alterigia, venivan fatte dagli ufficiali, così in pubblico, certe partacce, a quei disgraziati che non avevan scaricato a tempo. Pareva che li volessero mangiare soltanto con gli occhi. E la colpa non era sempre dei soldati; perché coi fucili a pietra che avevano, mentre stavano con l'arme impostata aspettando il comando, grattavan con l'unghia la pietra appunto per esser precisi, ed avveniva che a qualcuno gli si scaricava prima e ad altri dopo. E quelli potevan star sicuri che appena tornati in quartiere, dopo la strapazzata ricevuta passavano immediatamente in prigione a pane e acqua anche per una quindicina di giorni!


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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