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      Sotto il primo baldacchino veniva portata dall'arciprete di Duomo la testa d'argento di San Zanobi, sotto il secondo la Santa Croce, e via dicendo, una reliquia sotto ciascun baldacchino. A quella processione prendevan parte, oltre il clero e i canonici di Duomo, anco i cappuccini, i frati di Santa Croce, del Carmine, di Santa Trinita ed i parroci di tutte le chiese della città.
      Le strade erano affollatissime di contadini e di terrazzani, che a forza di gomitate e di spinte si facevan largo per veder meglio, pestando la gente, senza curarsi d'esser trattati male purché raggiungessero lo scopo. Ecco perché quando capitava la circostanza, i fiorentini si ricattavano, facendo loro mille dispetti e dileggiando e mettendo in ridicolo que' marrani più duri de' sassi.
      Ma alla processione de' baldacchini non era nulla, in confronto delle torme di contadini maschi e femmine, che seguitavano a piovere a Firenze nel resto della giornata per assistere al palio de' cocchi, che poi non vedevan mai, ed ai fuochi.
      Il palio de' cocchi era lo spettacolo di circostanza, che più d'ogni altro, oltre i cittadini, interessasse e dilettasse la Corte e la nobiltà. Dalla istituzione di quella corsa era stato sempre un continuo preoccuparsi, per un mese almeno, per la buona riuscita di essa. La prima cosa era quella di rimettere a nuovo "i quattro cocchi;" perciò quasi ogni anno occorreva la ingente somma di ottantaquattro lire "per farli dare due mani di vernice coppale" acciocché la doratura che era "d'oro falso non venisse sì tosto a cambiar di colore" e perché insieme si conservassero "ancora più le pitture e le tinte!


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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