Pagina (615/714)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ... non foss'altro della sudata fatta.
      Nell'atto che il Granduca buttava quel foglio, si degnava anche di bandire con la sua armoniosa voce il nome del vincitore. E quasi sempre diceva: "Giovanni Pitti Spini;" poiché nessun cavallo veniva ammesso al palio se non era presentato da un nobile, e spesso sceglievano il cavalier Pitti Spini, che si prestava gentilmente.
      Fra i più fortunati proprietari di barberi che per San Giovanni correvano il palio, verso il 1835 fu un certo Fazio milanese, il quale aveva una bravissima cavalla, chiamata Enrichetta, famosa corridora, che in Firenze divenne proverbiale. Era una cavallina baia, snella, e fine come un'acciuga. Un anno, disgraziatamente, mise uno zoccolo nella feritoia d'una fogna; e troncatasi il garretto, cadde in terra come fulminata, mentre alcuni degli altri barberi che le eran dietro, come se lo facessero per vendetta, le passaron di sopra. La povera bestia fu portata subito alla Sardigna e fu ammazzata; ma Leopoldo II, per dimostrare il dispiacere dell'accaduto, regalò a Fazio un cavallo delle sue scuderie.
      Quando il Granduca aveva bandito il cavallo vincitore, la bandiera che si teneva fino a quel momento fuori del terrazzino si consegnava ad un uomo vestito da comparsa, che a cavallo la portava alla casa del vincitore, il quale la teneva esposta per otto giorni e poi la restituiva, poiché invece di quella, che rappresentava l'antico palio, il Comune pagava la somma di 300 scudi, valore del palio che anticamente si dava in premio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





Granduca Pitti Spini Pitti Spini San Giovanni Fazio Enrichetta Firenze Sardigna Leopoldo II Fazio Granduca Comune