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      E non gli diede nulla.
      Fu quella la nota comica della festa massima che fu fatta in Firenze in quei tempi d'entusiasmo e di fede nell'ideale della patria.
      Ma una nota stridente, alle persone di senno fece più effetto per il suo contrasto. Fra le quattromila bandiere, chepresero parte alla "festa più civile che mai facesse popolo civile," molte delle quali portavano leggende analoghe alla circostanza, una ce ne fu dove era scritto GIOVAN BATTISTA NICCOLINI, che era in aperta contradizione coi gridi di: "Viva Pio IX, Viva Gioberti" che dovunque echeggiavano, ed alle quali il poeta dell' Arnaldo da Brescia non si sarebbe mai associato.
     
     
      XXXIXAlba novella I fiorentini e le cinque giornate di Milano - Nell'imminenza della guerra - Vincenzo Gioberti cittadino di Firenze - La guerra - Curtatone e Montanara - Le medaglie del Granduca - Indirizzo delle donne milanesi - Inaugurazione del Parlamento Toscano - Le catene de' Pisani - Il Granduca parte - Governo repubblicano - Livornesi a Firenze - Fucilate! - Contrasto fra Comune e Governo - Il Magistrato di Firenze assume le redini dello Stato - Il nuovo Ministero - La Commissione governativa - Il conte Serristori commissario del Granduca - Una nobile protesta - Il proclama del general D'Aspre - Gli austriaci a Firenze - Angherie, soprusi, scherni e bastonate - Un indirizzo vibrato - Leopoldo II torna a Firenze - Grettezza municipale - Rivista militare alle Cascine - Un epigramma - Un consiglio al Principe ereditario - Il 27 aprile 1859 - Il Granduca lascia a sé la Toscana.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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