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      Per queste considerazioni:
      Con partito di voti tutti favorevoli, decreta la sospensione delle consuete feste di San Giovanni, per rimettersi ad epoca più opportuna."
      Nel dì 9 giugno 1848, il gonfaloniere barone Bettino Ricasoli fatto presente:
      Che tra pochi giorni era per giungere in Firenze proveniente da Roma Vincenzo Gioberti celebre per i suoi scritti filosofici, e caro all'Italia come uno degl'iniziatori dell'attuale risorgimento.
      Che il di lui viaggio per la penisola era stato un continuo succedersi di ovazioni e trionfi e tutti erano accorsi a salutare in esso l'apostolo della libertà, il Precursore dell'immortale Pio IX, pontefice rigeneratore;
      Che Firenze, la quale va superba di avere in ogni tempo coltivate le scienze e reso agli uomini d'ingegno il tributo della propria venerazione non poteva oggi restare spettatrice indifferente all'arrivo tra le sue mura di tanta celebrità, ma doveva invece rivaleggiare con le altri Capitali d'Italia per accogliere con esultanza un uomo tanto benemerito alla causa della comune nazionalità, e che il Municipio Fiorentino facendosi interpetre del voto universale da cui non può che essere animata la città non doveva esitare un momento ad annoverare un personaggio così distinto fra i suoi cittadini;
      Il Magistrato, ad unanimità di suffragi, proclama Vincenzo Gioberti cittadino fiorentino, e dichiara che dovrà essere insignito di questa onoranza in pubblica forma dai rappresentanti del Municipio, collegialmente riuniti." E così avvenne.
      Ogni giorno più gli eventi incalzavano; perciò si favorì in ogni modo e con tutti i mezzi con gravi spese del Comune, l'equipaggiamento e l'armamento della Guardia civica; Firenze era piena di volontari che si recavano in Piemonte per la guerra contro l'Austria; il generale De Laugier partì con due corpi d'armata toscana per combattere gli austriaci a fianco dei piemontesi condotti da Carlo Alberto; le Università rimasero deserte perché gli studenti buttaron via i libri e presero il fucile, lasciando la vita ancor giovanissima sui campi di battaglia in pro dell'Italia, esempio imperituro anche ai vecchi di valore e di fede nella patria.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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