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      . È chiaro allora, nell’esempio di sopra, che il lavoro muscolare da noi impiegato non è andato perduto, ma si è trasformato in una quantità equivalente di energia termica.
      Stabilito che il calore può trasformarsi in lavoro, e viceversa, è chiaro che tutte le sorgenti di calore possono in fondo dare lavoro, possiedono cioè energia. Se, per esempio, si considerano le reazioni chimiche capaci di sviluppare calore, noi potremo ritenere che i corpi reagenti possiedono un’energia reattiva, o energia chimica, che si trasforma in energia termica all’atto della reazione.
      Con dei criteri analoghi si sono riconosciute altre forme di energia, tutte trasformabili l’una nell’altra; noi possiamo riferire, in aggiunta alle altre sopramenzionate, l’energia sonora (che è una specie di energia cinetica), l’energia luminosa e specialmente l’energia elettrica che tanta importanza ha acquistato negli ultimi tempi, e che costituisce, come vedremo, la forma più adatta alle trasformazioni.
      56. Conservazione dell’energia. - Abbiamo visto nell’esempio di sopra che, tenendo conto anche dell’energia termica, il lavoro impiegato per sollevare un grave non è perduto, ma si ritrova integralmente, in un istante qualsiasi, sotto forma di energia potenziale, cinetica e termica. Se il sollevamento iniziale del grave fosse dovuto, per esempio, alla distensione di una molla, questa perderebbe dell’energia potenziale, che passerebbe definitivamente al sistema costituito dal grave e dalla Terra. Adunque di questi due sistemi in presenza, la molla compressa, e il gruppo grave-Terra, l’uno perderebbe energia l’altro ne guadagnerebbe una quantità eguale.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173

   





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