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      Che se, come nel crepavesciche (fig. 55) si diminuisce con la macchina pneumatica la pressione da una parte, il foglio comincia con l’avvallarsi dall’esterno verso l’interno e tosto si rompe fragorosamente.
      Se si potesse in un cilindro (fig. 56) applicare sul fondo uno stantuffo S in perfetto contatto, in modo da eliminare tra il fondo e lo stantuffo ogni traccia di aria, allora per portare lo stantuffo nella posizione S' lasciando il vuoto dietro di sè, occorrerebbe applicare una forza F eguale appunto alla pressione che vi esercita l’atmosfera dall’esterno. Questa forza dovrebbe essere di kg. 1,033 per ogni centimetro quadrato; cosicchè lo stantuffo S', che ha il vuoto sotto di sè, si comporterà come se sostenesse superiormente una colonna d’acqua dell’altezza di metri 10,33, o una colonna di mercurio di 76 centimetri. Basterà praticare un forellino nel cilindro perchè, penetrandovi l’aria, essa eserciti sulla faccia inferiore dello stantuffo una forza eguale, capace cioè di tenerlo in equilibrio, rimanendo solo la tendenza dello stantuffo a discendere per il suo peso. Questa esperienza potrebbe servire per dare una valutazione approssimativa della pressione atmosferica; ma intervengono a falsare i risultati, oltre al peso dello stantuffo, il suo attrito contro le pareti, e la difficoltà di ottenere una buona tenuta, di fare cioè che l’aria non penetri nel cilindro attraverso ai meati inevitabili tra lo stantuffo e le pareti laterali.
      77. Esperienza di Torricelli. - Questi inconvenienti vengono eliminati nella celebre esperienza di Torricelli, con la quale egli dimostrò per primo l’esistenza della pressione atmosferica e fornì il mezzo per misurarla esattamente.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173

   





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