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      Quando queste vibrazioni si susseguono in numero compreso tra 16 e 40000 per secondo il nostro orecchio percepisce un suono che dura finchè persistono le vibrazioni della sorgente.
      Lo stato vibratorio della sorgente, che accompagna sempre la sensazione del suono, può essere reso evidente con l’esperienza rappresentata nella fig. 78. Strofinando la campana con un archetto il pendolino saltella vivamente, proiettato dal corpo vibrante, e insieme il nostro orecchio è colpito da un suono. E così una corda di violino manifesta evidentemente alla vista e al tatto ilsuo stato vibratorio, quando è eccitata dall’archetto e produce il suono.
      La vibrazione della sorgente determina nell’aria ambiente uno stato particolare, sul cui meccanismo torneremo a suo tempo, e che è capace di comunicare a una membrana tesa un moto vibratorio sincrono con quello della sorgente.
      Così una membrana tesa nel fondo di una specie d’imbuto, come nella fig. 79, e alla quale è fissata una punta leggiera, entra in vibrazione in vicinanza di un corpo che emette un suono; appoggiando la punta su un cilindro affumicato A mobile elicoidalmente per la rotazione intorno a un asse a vite, le vibrazioni possono essere rilevate dal solco sinuoso che la punta traccia sul cilindro affumicato. Se un simile solco si fa tracciare su un altro cilindro da una punta attaccata al corpo sonoro, si può constatare che le due curve hanno, sensibilmente, la medesima forma.
      La nostra sensazione deriva appunto da un movimento vibratorio analogo, sincrono con quello della sorgente, e che è comunicato dall’aria a una membrana disposta nel nostro orecchio (la membrana del timpano) e da questa trasmesso ai nervi sensori.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173