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      Esso limita enormemente l’efficacia delle macchine termiche, poichè, nella sua espressione più completa, esso dice ancora che la frazione di calore tolto alla sorgente di temperatura T, e che può convertirsi in lavoro, dipende solo dalle temperature T e t della sorgente e del refrigerante, e, qualunque sia il sistema o il corpo impiegato, non può mai superare un certo rapporto dipendente da quelle temperature.
      Ma il 2° principio ha ancora delle conseguenze di maggiore significato. Anzitutto, associato col principio di Mayer, esso permette di prevedere, in tutti i particolari numerici più delicati, una serie estesissima di fenomeni nel campo della Termologia, dell’Elettrologia, della Chimica, e in generale in tutti i casi in cui s’abbia da fare con processi che implichino produzione o assorbimento d’una forma qualunque d’energia.
      Non meno importante è il suo significato filosofico. E invero il calore ha una tendenza spontanea a passare dai corpi caldi ai corpi freddi, per conduzione, irradiazione e trasporto; or si è potuto dedurre dal 2° principio che spontaneamente il passaggio inverso non può mai aver luogo, e noi possiamo provocarlo solo a condizione di sciupare lavoro per trasformarlo in calore. Ne segue che la tendenza del calore a scendere di livello può essere da noi sfruttata con l’obbligarlo a trasformarsi, in parte, in lavoro; ma il passaggio inverso, per ristabilire il processo indefinitamente, ci costerebbe, in pratica, più lavoro di quanto se ne ricavò nella discesa.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345

   





Mayer Termologia Elettrologia Chimica