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      Le figure 98, 99 e 100 danno appunto la distribuzione delle linee di forza dovute: a una carica disseminata su una sfera, a due cariche opposte esistenti sulle sfere A e B, o alle cariche opposte distribuite su due piatti paralleli A e B. Nell’ultimo caso le linee di forza sono parallele; si dice allora che il campo è uniforme.
      Nel caso della fig. 98 le linee di forza divergono dalla superficie come i raggi della sfera, o anche come i raggi luminosi partenti da una sorgente puntiforme collocata nel centro, la quale, come abbiamo visto in Fotometria, produce illuminamenti decrescenti al crescere della distanza, in proporzione inversa del quadrato di questa. Se perciò si disegnano un certo numero limitato di raggi, distribuiti regolarmente come nella figura, l’illuminamento sarà maggiore ove i raggi disegnati son più fitti, e anzi sarà proporzionale al numero dei raggi medesimi che perfora 1 cm.2 della superficie illuminata. Un sistema di rappresentazione analogo può servire anche per il campo elettrico. Supponiamo che sia nota l’intensità del campo nei varii punti d’una superficie, e si disegni un numero limitato di linee di forza così distribuite che per ogni cm.2 della superficie ne passino tante quanto è il valore numerico dell’intensità in quella regione. Prolungando dalle due parti quelle linee, e quelle soltanto, si può dimostrare che ove le linee son più addensate, ivi il campo è più intenso, in proporzione del numero di linee che penetrano normalmente in un cm2. Cosicchè rappresentando il campo con questo sistema di linee, come fece per primo Faraday, si ha immediatamente la direzione di esso nei diversi posti, e se ne può intuire la intensità dal loro maggiore o minore addensamento.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345

   





Fotometria Faraday