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      Fermiamoci un poco ad esaminare questi due processi di eguagliamento dei potenziali. Nel primo caso la pallina sarà nel suo movimento sollecitata dalle forze elettriche, e noi ne potremo ricavare un lavoro meccanico. Nel secondo si mettono in moto direttamente le cariche elettriche, e non si vede che cosa avvenga dell’energia che era disponibile prima che i due conduttori si portassero allo stesso potenziale, e che, per il principio della conservazione, non può andare perduta. L’esperienza dimostra, e noi ne vedremo frequenti esempi in seguito, che l’energia disponibile si converte in calore nel filo, in misura equivalente. Il calore ottenuto per il passaggio da A a B di una piccola quantità d’elettricità q, tanto piccola che i potenziali dei due conduttori restino sensibilmente VA e VB dopo il passaggio, corrisponderà per ciò al lavoroL = q (VA - VB)
      in ragione di 1 caloria per ogni 4,19 joule.
      Nei consecutivi passaggi la differenza di potenziale andrà progressivamente decrescendo, e con essa diminuirà il calore svolto dal transito della medesima quantità q d’elettricità.
      Ma se noi con un artificio opportuno, e ne incontreremo appresso dei molto ingegnosi, manteniamo costante la differenza di potenziale tra A e B, malgrado il livellamento che tende a produrre il filo metallico che li mette in comunicazione, un moto indefinito dell’elettricità si compirà lungo il filo, da A verso B, costituendo ciò che si chiama corrente elettrica, e nel filo si svilupperà, per ogni unità di carica che passa da A a B, una quantità di energia eguale alla differenza di potenziale costante tra A e B.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345