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      Disponiamo, per esempio, diversi conduttori A, B, C l’uno dopo l’altro, (fig. 134) e siano le loro resistenze ra, rb„ rc; indicando con i l’intensità della corrente, costante lungo tutto il circuito, e con VM, VN, VP, VQ i potenziali nei punti M, N, P, Q, avremoVM-VN = ra i; VN-VP = rb i; VP-VQ = rc i
      le quali ci dicono che agli estremi di ciascun conduttore ha luogo una caduta di potenziale, data da queste differenze, e proporzionale alla resistenza del conduttore e al valore comune dell’intensità; l’abbassamento VM - VN del potenziale da M in N suole anche chiamarsi perdita ohmica di tensione lungo il conduttore MN. Essa aumenta al crescere della sua resistenza e dell’intensità della corrente. Se poi il conduttore fosse omogeneo, e delle stesse dimensioni da M in Q, la totale caduta di potenziale VM - VQ si compirebbe uniformemente lungo il conduttore, cioè il potenziale decrescerebbe d’una quantità costante per lo spostamento costante d’un centimetro lungo il conduttore.
      I conduttori A, B, C della figura precedente si dicono disposti in serie; in questo caso la stessa corrente li traversa l’uno dopo l’altro, e son diverse, in generale, le cadute di tensione in ciascuno.
      Si considerino invece i tre conduttori A, B, C della fig. 135, che si dicono derivati tra P e Q. In questo caso i tre conduttori son sottoposti alla stessa differenza di potenziale VP - VQ = E; e saranno percorsi da intensità diverse ia, ib, ic se le loro resistenze ra, rb, rc. sono pure diverse. Si ha invero, applicando a ciascuno la legge di Ohm:


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345

   





Ohm