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      a) Ionizzazione per riscaldamento; essa avviene nelle fiamme o al contatto di un solido incandescente.
      b) Ionizzazione per urto di altri ioni; esse avviene specialmente quando alcuni centri mobili elettrizzati, gli elettroni di cui abbiamo fatto cenno nel capitolo precedente, animati da grande velocità urtano contro gli atomi neutri del gas.
      c) Ionizzazione per la luce ultravioletta; essa ha luogo o direttamente, con assorbimento della luce medesima da parte del gas che ne risulta ionizzato, o indirettamente per gli elettroni che la luce violetta strappa dai solidi su cui cade, e che provocano nel gas circostante la ionizzazione come al caso b).
      d) Ionizzazione per i raggi Roentgen, ottenuti come vedremo per mezzo di tubi a gas rarefatto traversati da una scarica elettrica.
      e) Ionizzazione per i raggi di Becquerel, che sono certe radiazioni emesse dalle sostanze dette radioattive, come i sali d’uranio, di torio, di radio, ecc.
      f) Ionizzazione per processi chimici, quali i processi di lenta ossidazione del fosforo.
      Il metodo generale di osservazione di queste correnti nei gas è il seguente: due larghi piatti, A, B (fig. 141) molto bene isolati, e immersi nel gas da studiare, son rilegati attraverso un galvanometro molto sensibile G, ai poli di una pila P composta di molti elementi, capace perciò di produrre una differenza di potenziale elevata tra A e B. Finchè il gas non è ionizzato nessuna corrente traversa il circuito, mentre il galvanometro accusa e misura le correnti ottenute quando il gas tra A e B è sottoposto all’agente ionizzante.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345

   





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