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      - Il grande opificio moderno, ove l’operaio ha a disposizione il motorino indipendente che ne centuplica la produzione, mentre in una grande sala una sola motrice crea comodamente e a buon patto l’energia elettrica, che si diffonde nel modo più semplice ai più remoti angoli dell’edifizio; il grande opificio così diverso dall’antica officina, ingombra di trasmissioni aeree o sotterranee, e quindi di cinghie, roteggi, alberi telodinamici (sempre di portata limitatissima), deve la sua attuale struttura, tanto efficace, all’applicazione dei motori elettrici.
      Può considerarsi come un caso di frazionamento di forza la applicazione dei motori alla trazione elettrica. - All’officina una dinamo stabilisce una differenza di potenziale tra una rete aerea e le rotaie; la corrente sviluppata traversa l’asta reggente la carrucola o trolley che serve per stabilire il contatto, mette in movimento i motori e per le rotaie si riporta alla dinamo, cosicchè questa può considerarsi come una pompa che aspiri l’acqua da una condotta aperta, a lieve declivio nel suolo, e la cacci sotto pressione in una condotta forzata, dalla quale dopo aver perduta la pressione attraverso a una turbina, l’acqua ritorna alla prima condotta e alla pompa.
      Meno incoraggiante sembra la prova fatta dall’energia elettrica nell’automobilismo. Certo incontrando per via il tranquillo automobile elettrico spinto dall’azione continua e dolcissima del suo motore a corrente continua, non si resta troppo contenti del suo turbolento e fortunato rivale a benzina, che procede tra scosse, fremiti e fumo rivoltante.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345