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      Vita poetica è quella della bohème! Ma come potrebbe avvenire altrimenti in una città nella quale vi sono 286 mentecatti, 314 imbecilli, 453 ciechi, migliaia e migliaia d'affaristi, che non leggono altro che il loro libro mastro e 45,613 individui che non sanno leggere nè scrivere? Inoltre i 5799 individui che hanno dichiarato nella scheda di censimento di saper soltanto leggere è certo che altro non leggono tranne il lunario e la cabala del lotto e questi per vero dire aumenteranno di ben poco il commercio librario, il che può dirsi ancora di moltissimi indefessi lettori di opere prese a prestito dagli amici e dai conoscenti.
      Ma la feccia?... È difficile l'affermare il numero preciso delle persone che la compongono. Dalle statistiche ufficiali questo non si può rilevare(1)
      Nei più bassi gradi della classe operaia riscontrasi qualche tipo individuale che potrebbe essere preso per il trait d'union fra il popolo e la plebe. Il barabba, che è l'operaio corrotto, litigioso e beone, o come altrimenti il direbbero i toscani, sbarazzino, può facilmente trasformarsi in lôcch; quindi la somma di questi è un po' incerta. Alcuni la pretendono ingente, altri la riducano entro limiti più ristretti, ma tanto i primi che questi partono da criteri particolari, e perciò il loro giudizio s'allontana dal vero. Il lôcch di solito, nasce in un Brefotrofio, passa l'adolescenza nel Riformatorio, si sviluppa e vive nel carcere e muore all'ospitale. Tra l'uno e l'altro stadio di vita passa i giorni nel postribolo, nella taverna o sulla piazza.


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Milano in ombra.
Abissi plebei
di Lodovico Corio
Civelli Milano
1885 pagine 124

   





Brefotrofio Riformatorio