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      È terribile questa parola, leggevasi nel Gaulois. Essa dispensa le persone sensate, le persone a modo di riflettere, d'agire, di compatire.
      Gl'indifferenti aggiungono: Molti poveri sono la cagione della loro miseria.
      E così altri, per sottrarsi a qualunque sacrificio, grettamente ci dicono. Il fare la carità è un incoraggiare la pigrizia.
      Queste sentenze vengono proferite da uomini senza cuore, e di questi ve ne sono dappertutto, a Parigi come a Milano.
      Costoro non presentono il giorno, in cui questi disgraziati si ricorderanno, esservi persone che nuotano nell'abbondanza e che si rifiutano di pensare a loro.
      E che cosa risponderete, o ricchi, alla turba di questa poveraglia, il giorno in cui sfonderà le dure, illustri porte, invaderà le vostre sale e pretenderà da voi tutto irritata dal rifiuto di una piccola porzione del vostro superfluo, che, donata spontaneamente e a tempo, vi avrebbe dato il diritto di risponderle: Il nostro dovere l'abbiamo fatto. Oggi voi volete l'ingiustizia.
      Qualcuno forse ci dirà: Voi suscitate dei risentimenti, mettendo in mostra queste miserie.
      Eh! no, risponderemo ancora coll'articolista del Gaulois.
      Noi parliamo ai nostri lettori, e questi non abitano in locande insalubri.
      Del resto, come mai le nostre parole potrebbero provocare dei risentimenti? Noi nulla possiamo insegnare sulle locande insalubri a coloro che le abitano! Essi purtroppo ne conoscono tutte le miserie, nè hanno bisogno che noi le additiamo loro.
      Ma fortunatamente per Milano, città non molto vasta, la cosa è senza troppe difficoltà rimediabile.


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Milano in ombra.
Abissi plebei
di Lodovico Corio
Civelli Milano
1885 pagine 124

   





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