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      Quando alcuno si arrischia la notte a recarsi nei loro paraggi, si trova piombato nell'oscurità la più completa.
      Gli stessi guardiani della pace, che girano attorno al quartiere dei Krumiri, la guardano da lontano, come una terra sconosciuta e misteriosa, nè si curano di porvi il piede.
      Del resto i Krumiri sono d'indole pacifica; sono troppo stanchi per aver voglia di litigare.
      Essi non pagano imposte; pagano solamente un tributo al loro feudatario, se così è lecito chiamare il proprietario del suolo.
      Questo proprietario non è un personaggio di mediocre importanza, poichè è nè più nè meno che l'amministrazione generale de l'Assistance publique a Parigi.
      Chi ha richiamata l'attenzione dell'autorità politica sopra l'esistenza dei Krumiri in Parigi fu il proprietario di un grazioso palazzino, costrutto per l'appunto sui confini del quartiere dei Krumiri.
      Ne è stata sporta all'autorità querela o protesta il giorno 8 ottobre 1881. Essa fu immediatamente comunicata all'ingegnere ordinario ed all'ingegnere in capo del servizio stradale, che ne hanno fatto l'uno e l'altro oggetto d'un rapporto. Nessuno quindi può addurre a propria scusa l'ignoranza. Ecco come s'esprime l'ingegnere ordinario:
      Il signor X... passaggio Doré N... si lagna perchè l'amministrazione dell'Assistance publique abbia lasciato fabbricare sopra un terreno, ch'essa possiede tra la piazza Pinel e la via Jenner, una specie di quartiere composto di capanne e di case mal costrutte senza scoli per le acque, senza latrine, e che sarà tale, per le sue tristi condizioni igieniche, da creare, al momento del maggior caldo, un vero pericolo per la salute pubblica.


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Milano in ombra.
Abissi plebei
di Lodovico Corio
Civelli Milano
1885 pagine 124

   





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