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      La condizione tratteggiata dal signor X... è sfortunatamente esatta, e noi possiamo ancora aggiungere che la sua descrizione resta molto al disotto dell'impressione che abbiamo provata, quando abbiamo visitato quel quartiere.
      S'immagini un terreno di trenta metri di larghezza sopra cento cinquanta circa di lunghezza, inclinato verso la rue Jenner, ma senza scolo d'acqua verso questa via.
      In mezzo a questo terreno, vi è una strada in terra grassa, molle alla minima pioggia e resa infetta dai detriti e dalle deiezioni d'ogni specie che vi si sono incorporate.
      Lungo questa strada, delle capanne o delle baracche costrutte con vecchi materiali, con stoie, con assicelle, con tutto ciò che l'ingegnosità della più pungente miseria può raccogliere e comporre insieme per difendersi contro le intemperie delle stagioni.
      Presso alcuni di questi ricoveri, una fossa in terra, qualche volta una botte sfondata nel suolo, serve di cesso.
      Un po' dappertutto lordure, materie fecali, rimasugli d'ogni sorta...
      Si legga ora, e si mediti l'avviso dell'ingegnere in capo.
      I funzionarii pubblici, l'amministrazione stessa de l'Assistance publique, che noi non pensiamo neppure a trarre in campo, possono essere vincolati dalla legge; ma i poteri pubblici sono padroni di modificare la legge, e noi presentiamo loro questo dilemma:
      Se la legge basta, applicarla; se essa non basta, rifarla.
      Ecco l'avviso dell'ingegnere in capo: La condizione già orribile del rione Doré s'è aggravata per la vicinanza del quartiere dei Krumiri, stabilito sopra un grande terreno appartenente all'Assistance publique, il che dà luogo ad una questione importante.


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Milano in ombra.
Abissi plebei
di Lodovico Corio
Civelli Milano
1885 pagine 124

   





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