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      Mi sono ancho guardato quanto ho potuto da quelli, da i quali non ci potiamo così facilmente riparare: questi sono la malinconia, & l'odio, & l'altre perturbationi dell'animo, i quali par c'habbino grandissimo potere ne' corpi nostri: Non mi sono però potuto guardar tanto nè dall'una, nè dall'altra sorte di quei disordini, ch'io non sia incorso alcune volte in molti di loro, per non dir hora in tutti; il che mi ha giovato in questo, hò conosciuto con la esperienza, che non hanno per il vero molta forza, nè possono far molto danno à i corpi regolati, da i due ordini sopradetti della bocca; tal che posso dir con verità, che chi osserva quei due principali, può poco patire dalli altri disordini; la qual fede però; prima di me fece Galeno, che fù così gran Medico; il quale afferma, che tutti gl'altri disordini poco gli nuocevano, , perché si guardava da quelli due della bocca; & però che per cagione delli altri mali mai non hebbe male, se non per un giorno solo; & così è veramente, come dice; & io ne posso render vivo testimonio, & molti altri anchora, che mi conoscono, & sanno come molte fiate ho patito & freddo & caldo, & fatti pure delli altri simili disordini, & mi hanno similmente veduto (per diversi accidenti, che in più volte mi sono occorsi) travagliato dell'animo; nientedimeno, sanno che poco mi han nocciuto, come anchora sanno, che a molti che non erano di vita sobria & regolata, han nocciuto assai, fra i quali fu un mio Fratello, & altri di casa mia, i quali fidandosi nella loro buona complessione, non la facevano; il che fu loro di gravissimi danni cagione; perché in loro hebbero grandissima forza gli accidenti dell'animo; & tanto fu il dolore, & la maninchonia, che si posero, havendo veduto, che mi erano state mosse alcune liti di somma importanza da huomini potenti & grandi, che dubitando eglino, ch'io non le perdessi, furono presi dall'humor malinconico, del quale sempre i corpi di vita non regolata, sono pieni; & questo si alterò di maniera, & tanto crebbe, che gli fece morire innanzi tempo; & io non hebbi male alcuno, perché in me tale humore non era di soverchio, anzi facendomi animo da me medesimo, mi sforzava di credere, che Iddio per farmi conoscere & forte, & valoroso, m'havesse fatto muovere quelle liti; & che io le vincerei con mio utile & honore, sì come avenne: perché alla fine ne riportai la vittoria, con molta mia gloria & utilità; per il che sentij nell'animo consolatione grandissima, la quale però non hebbe alcun potere di nuocermi; così si vede, che nè malinconia, nè altro affetto possono far nocumento a i corpi di vita ordinata & sobria: Ma più dirò, che i medesimi mali non hanno poter di fare a tai corpi se non poco male, nè dar loro se non poco dolore; & che questo sia la verità, io ne ho fatta l'esperienza nella mia età di settanta anni che mi occorse, come suole avenire, essendo in Cocchio, & andando in fretta, che per caso fortuito il Cocchio si riversò, & riversato, fu tirata da i Cavalli un buon tratto di mano prima, che si potessino fermare: Onde io essendovi dentro per li sinistri & percosse ricevute, mi trovai offeso molto il capo, & tutto il resto del corpo, & di più sinistrato d'una gamba & d'un braccio: condotto à casa i miei mandorno subito per li Medici; i quali venuti; & vedendomi così battuto & mal conditionato, & in tale e


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Discorsi della vita sobria del sig. Luigi Cornaro
di Luigi Cornaro
Marc'Antonio Brogiollo
1620 pagine 57

   





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