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      Dico adunque, che i miei più cari parenti, & amici, i quali molto mi amano, & mi hanno caro, mossi da bello, & buono amore, vedendo ch'io mangiava assai poco, mi dissero insieme con i Medici, che quel cibo, ch'io prendeva, non poteva esser bastante à sostentar una età vecchia, & cadente, come era la mia, alla quale faceva bisogno hormai, non solo conservare, ma di accrescere anchora forza, & vigore. Il che non si potendo fare se non col cibo, però che era al tutto necessario, che io mangiassi un poco più copiosamente. Io dall'altra parte, addiceva in mezzo le mie ragioni, cioè, che la Natura si contenta di poco, & che con questo poco io mi haveva conservato tanti anni; & che à me questo uso mi era convertito in natura; & che era cosa più ragionevole, crescendo gl'anni, & mancando la prosperità, ch'io andassi scemando, non e accrescendo la quantità del cibo: poi, che anchora la virtù dello stomaco di ragione si andava facendo ogn'hora più impotente; onde io non vedeva ragione alcuna, che mi dovesse indurre à tale accrescimento: & per fortificare le mie ragioni. Allegava que' due proverbij naturali, & verissimi: l'uno è, che chi vuol mangiare assai, bisogna, che mangi poco; che questo si dice non per altra cagione, se non perché il poco mangiare fa vivere assai; & vivendo assai, si viene à mangiar molto. L'altro, che giova più quel cibo, che fretta di mangiare quando si ha ben mangiato, che non giova quello, che già si ha mangiato, ma nè questi proverbij, nè ragione alcuna, ch'io dicessi loro, mi giovò, che pii arditamente ogn'hor mi molestavano; onde io per non parer ostinato; e più Medico di essi Medici, & sopra tutto per compiacere i miei, che quello molto desideravano, giudicando essi, che tale argumento havesse à conservare la virtù, contentai di accrescere il cibo, ma in due oncie sole più. Che si come prima, tra pane, un rosso d'ovo, carne, & minestra, mangiava tanto, che in tutto pesasse oncie dodici alla sotile, così poi lo crescei a oncie quattordici & si come prima beveva onde quattordici di vino, così poi crescei alle sedici.


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Discorsi della vita sobria del sig. Luigi Cornaro
di Luigi Cornaro
Marc'Antonio Brogiollo
1620 pagine 57

   





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