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      Ma conosco per ragione, che sarà cosa impossibile; & à questo, come io poi dimostrarò, non vi penso: basta assai à me habbia vissuto XXXXVI. Anni di più di quello, che doveva; & che in questa così lunga età tutti li miei sentimenti siano nella loro perfettione, insino li denti, la voce, la memoria, & il cuore, ma sopra tutto il cervello è più in essere, che fosse giamai; nè per lo multiplicare delli anni non perdono; è questo procede perche anchora incresco dell'ordine della vita sobria, che si come gli anni multiplicano, così io scemo la quantità del cibo nel mangiare: & questo scemare e necessari nè si può fare di meno, si come non si può viver sempre; & appresso alla fine della vita, l'huomo riduce à non più mangiare, ma à sorbire con difficoltà un rosso di ovo il giorno, è à finire per risolutione senza dolori & mali, come farò io: & questo molto importa: & ciò, ne averrà a tutti quelli che teneranno vita sobria, & sia di che conditione, grado si sia, ò grande, ò mezano, ó picciolo; perche tutti siamo prodotti di una sola specie, & delli quattro Elementi. E perche il vivere sano, e lungamente, debbe esser molto apprezzato dall'huomo, come poi dirò; concludo che è obligato à fare ogni opera per vivere; & non si debbe promettere di vivere lungamente senza il mezzo della vita sobria. perche habbia sentito dire che alcuni viveno non tenendo tal vita insino all'età delli cento anni sempre sani e con mangiare assai, & di ogni cibo; e bevendo di ogni vino: e però promettersi che così à loro averrà: ma ciò facendo, fanno due errori: il primo, che fra centomila non ne nasce uno tale.


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Discorsi della vita sobria del sig. Luigi Cornaro
di Luigi Cornaro
Marc'Antonio Brogiollo
1620 pagine 57

   





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