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      Ben'è vero, nè si può negare, che ancor che sieno fatti buoni, non è però che'l tempo, il quale consuma ogni cosa, non consumi & risolva ancora tali humori, & che consumati che sono, l'huomo convien morire per morte naturale, & fenza male, come avvenirà à me, che morirò al mio tempo quando essi humori saranno consumati, che hora non sono, ma anzi buoni; & non può esser altramente, essendo io così sano, allegro, & contento, che mangio con appetito, e dormo quietamente: & di più li miei sentimenti sono tutti nella loro bontà, & perfettione; l'intelletto è più che mai netto & purgato; il giudicio saldo, la memoria tenace, il cuor grande; & la voce, che suol'esser prima ad abbassarsi, a me è inalzata, & fatta sonora: la onde son'astretto à cantare le mie orationi mattina e sera ad alta voce, sì come già le diceva con summessa e bassa. Et tutti questi sono certi & veri inditij & fegni, che li miei humori sono buoni, & che non si possono consumare se non con tempo, come concludono tutti quelli che mi pratticano. Oh che vita gloriosa sarà, questa mia, essendo piena di tutte le felicità, che si possono goder'in terra; & anco essendo (come in vero è) libera dal bestial senso, il qual è scacciato dalla ragione per la lunga età; perche dove è lei, il senso non vi può haver luogo, nè meno li suoi amari frutti, che sono le passioni, le perturbationi, & li tristi pensieri. Nè anco in me può haver luogo il pensiero della morte non vi essendo cosa alcuna sensuale. Né la morte de miei Nipoti, & altri parenti, ò d'amici mi può dar noia se non nel primo moto; ma subito è levata: e meno mi può turbare il perdere di facultà (come han veduto, molti con grande loro ammirazione.


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Discorsi della vita sobria del sig. Luigi Cornaro
di Luigi Cornaro
Marc'Antonio Brogiollo
1620 pagine 57

   





Nipoti