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      Però, in questa sentenza l'H e l'O stanno nel composto formalmente e non solo virtualmente, come stanno per certo formalmente e non solo virtualmente i metalli nelle leghe.
      Tommaso reca gli argomenti, i quali confortano la sopra detta sentenza. Primamente è d'uopo che distinguasi al tutto la mistione dalla corruzione; ossia, direm noi, la combinazione chimica dalla totale separazione della forma sostanziale dalla materia. In quest'ultimo caso cessa totalmente la natura dell'essere che v'era dapprima. Così per morte dell'uomo la natura umana è spenta; perchè l'anima umana, ch'è forma sostanziale nell'uomo abbandona totalmente la materia cui informava. Dunque allorchè l'H e l'O si combinano, egli è necessario che tanto l'H che l'O ritengano le loro forme sostanziali: altramenti ne sarebbe spenta affatto la loro natura, nè la loro unione sarebbe più combinazione chimica.
      Secondamente qualora, fatta la composizione, l'H e l'O non ritengano la propria natura e la propria forma sostanziale, da cui quella è costituita, essi non avranno più la essenza propria dell'elemento, mercecchè l'elemento è appunto tale perchè rimane nel misto; come, seguendo Aristotele, diceva l'Aquinate.
      Questa sentenza è dichiarata assurda dal gran filosofo italiano. Est autem impossibile sic se habere. Infatti, qualora si ammetta la fatta ipotesi, a tutta l'identica materia del composto è insieme informata dalle due forme sostanziali dell'H e dell'O; oppure una parte della materia del composto è informata dalla forma sostanziale di H, e l'altra da quella di O. Se tu ammetti il primo, cadi nell'assurdo: poichè una identica materia non può avere due nature ed essere contemporaneamente informata da due forme sostanziali numericamente distinte; comecchè possa essere informata da una forma sostanziale che equivalga a più, e che in una parte dell'informata materia operi in una maniera, e nell'altra in maniera diversa; come fa p. e. l'anima dei sensitivi nelle differenti parti del corpo animato.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





Aristotele Aquinate