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      Vuoi abbracciare il secondo? In tal caso poichè una parte della materia totale del composto ha la forma sostanziale di H e l'altra quella di O, è necessario fare due ipotesi.
      La prima è che ci sia compenetrazione della materia informata dalla forma dell'O con la materia informata dalla forma dell'H: ossia che entrambe occupino l'identico luogo. In questa ipotesi avremmo due nature numericamente distinte compenetrate, e così potrebbero sperare al di fuori per modum unius: ovvero, la operazione di tutte due partirebbe da un medesimo punto. Ma questa compenetrazione non è possibile naturalmente: poichè ad averla, bisognerebbe che fosse tolta la quantità locale degli elementi: e, se questa fosse tolta, gli elementi sarebbero indivisibili.(17) Ma nel fatto abbiamo il contrario: mercecchè, la sostanza composta è divisibile. Perciò la predetta compenetrazione non ha luogo.
      La seconda ipotesi è che una parte della materia del composto abbia la natura, e perciò la forma sostanziale dell'H; e un'altra quella dell'O: e perchè e quella e questa hanno quantità locale, stieno in luoghi differenti. Ma in questa ipotesi avremo non un composto, sì un aggregato di diverse sostanze, ciascuna delle quali opererà secondo la propria natura: ed operazioni di specie diverse esciranno da punti diversi dello spazio. Tuttalpiù qui avremo un miscuglio che sarà una apparente composizione; perchè al senso non apparirà la discrepanza dei minutissimi atomi, onde dovrebbe essere costituito l'aggregato "sic non erit vera mixtio, sed secundum sensum, sicut accidit in congregatione invisibilium sive insensibilium corporum propter parvitatem.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74