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      Così la materia altramenti è disposta sotto una forma sostanziale, altramenti sotto di un'altra. Egli è vero che vi è graduazione nelle forme sostanziali, quando sono subordinate di maniera che una più imperfetta sia contenuta nell'altra più perfetta, come l'atto imperfetto è nel più perfetto contenuto, in simile guisa che il 3 contiene il 2 e l'1. Perciò, come testè diceva, una forma più perfetta può equivalere a più altre che in sè virtualmente contiene. Laonde talfiata la materia, inquanto è informata da una farina sostanziale imperfetta viene considerata come in disposizione acconcia ad essere informata da una forma sostanziale più perfetta, cui la prima è subordinata. Quando poi non ci ha nelle forme questa subordinazione, allora hannosi in guisa di contrarie, e la disposizione della materia sottoposta ad una, non può assolutamente essere acconcia ad un'altra contraria. Ora notisi, che le forme sostanziali degli elementi sono tra loro contrarie e perciò una non contiene l'altra in quella guisa che dicevamo: quindi la disposizione della materia ad avere la forma sostanziale dell'H, non può essere quella che è acconcia ad avere la disposizione dell'O; onde una stessa materia non può essere informata insieme e dalla forma dell'H e da quella dell'O. Che se, conclude l'Aquinate, in ogni parte del composto non è la materia informata da più elementari forme, è giuocoforza che dicano i sostenitori della prima sentenza che in una parte del composto stesso v'è l'O, nell'altra vi è l'H: ovvero che la composizione non è vera e reale, ma apparente e ad sensum, come sopra fu detto: nel qual caso invece di un composto chimico avremo un aggregato od un miscuglio.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





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