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      Così considerata che cosa ella è? Ella è continua appunto perchè è una sostanza. L'ente è essenzialmente uno: nè può dirsi che un aggregato sia una sostanza senza manifestissima contradizione. La medesima sostanza poi sarà di specie diversa dagli elementi ond'è composta: e tratti dalla evidenza dei fatti sono pure astretti tutti i chimici a confessarla tale. Infatti l'unica via che noi abbiamo quaggiù per discernere la natura delle cose è quella delle loro operazioni: operari sequitur esse. Laonde, quando le operazioni sono diverse, dobbiamo dire che diversa è la natura, e poichè la forma sostanziale è il principio che determina la natura, dobbiamo dire che la forma sostanziale è diversa, supposta la diversità delle operazioni. Quest'è il criterio che sempre noi adoperiamo in tutte le cose. Perciò Dante che tutto era pieno della filosofia dell'Aquinate e con impareggiabile maestria la sposava alla lira, diceva:
     
      Ogni forma sostanzial che setta
      È da materia, ed è con lei unita,
      Specifica virtude ha in se colletta:
     
      La qual senza operar non è sentita,
      Nè si dimostra mà che per effetto,
      Come per verdi fronde in pianta vita.
      Pur. XVIII.
     
      Adunque la manifestissima e costante diversità delle operazioni del composto denota evidentemente che la sua natura è diversa da quella che aveano i componenti prima della sintesi. Perciò stesso, come afferma l'Aquinate nella sostanza composta gli elementi non ci saranno formalmente, (formaliter) ossia nelle loro specifiche nature. Laonde se tu chiedimi in che cosa differisce la sostanza chimicamente composta, (cui l'Aquinate dice mista) dal miscuglio o dall'aggregato? ti dirò che in quella i componenti non ci stanno formalmente, e in questo ci stanno formalmente o senz'ordine e simmetria, o con ordine e simmetria.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





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